Antonio Papasso
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Papier Froissé, Anno 2000, cm. 62x130




Chi stabilisce quando l'opera è terminata?

Il processo creativo infatti, non si esaurisce né nella sequenza delle opere né nella singolarità di ciascuna.

Papasso lo volle sperimentare facendo esaminare delle opere ad alcuni amici, studiosi e critici, subito dopo averle materialmente terminate.

Nella prima visita la risposta fu indifferenza. Nella seconda, invece, essi trovarono interesse. Tradotto nell’esempio del contadino è come se gli ospiti avessero scoperto, nelle visite successive, i germogli, la crescita delle piante e la produzione dei frutti.

"L'opera si afferma per l'autore e per tutti gli altri non tanto con le ripetute osservazioni, quanto, invece, per la sua naturale crescita, dentro di noi e fuori di noi. Soltanto quando è maturata può rivelarsi nella sua verità oggettiva e comunicarsi con il suo interlocutore ai vari livelli psicologici. Della fenomenologia sono pregni la natura, l'uomo e di conseguenza l'artista. Il contadino ignora il fenomeno e si affida a ciò che la natura afferma, alla sua esperienza e a quella storica".

Chi fa sperimentazione non può al termine dell’opera avere certezze. L’obiettività, l’onestà della sensibilità percettiva affinano gli strumenti per un giudizio; si trasformano in un metro tenero che con il trascorrere del tempo di aggiusta. Fare l’artista significa, prima di tutto risolvere i propri problemi esistenziali.



Papier Froissé, Anno 1992, cm. 44,5x66,5 Particolare dell'opera a fianco



È difficile trovare il giusto spazio di chi si pone in questo atteggiamento di fede, di stupore, di ospitalità permanente rispetto all'opera che viene alla luce, cresce nel sottoterra dell'io e nello splendore rivelato dalla nuova creatura. Come rispondere al bisogno di definizione dei critici, degli spettatori, degli interlocutori che rinnegano la vocazione all'incertezza? E sono, forse, troppo fragili per affidarsi al fiume della misteriosità?

Papasso sente il bisogno di saperne di più, di interessarsi, oltre ai problemi filosofici e antropologici, anche a quelli riguardanti i 'fenomeni' della comunicazione: medita sul lavoro svolto e riconsidera le correnti artistiche del novecento.



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