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Antonio Papasso nasce a Firenze l’11 luglio 1932. Il suo interesse per l'arte matura lentamente nella tradizione delle opere dei grandi pittori.
Attento osservatore, frequenta assiduamente i musei degli Uffizi e del Pitti.
È solo nel 1970 che egli inizia a dedicarsi all’arte: si sente inquieto e insoddisfatto e decide di trasferirsi in una casa colonica nella campagna pisana.
In quell'eremo affronta, talvolta in amara solitudine, la sfida di sapere di più. Lo incontriamo spesso con Luigi Ferrarino, già addetto culturale presso
le Ambasciate di Parigi e Madrid per oltre trent’anni. Lo troviamo spesso nella biblioteca della Scuola Normale di Pisa, ove cerca di penetrare e di
avventurarsi in problemi filosofici e antropologici; scopre la rivista letteraria "Il Verri" e allaccia rapporti col gruppo '63 (Sanguineti, Giuliani ed altri).
Comincia a sperimentare forme e colori con la libertà che gli deriva dall'aver fatte sue alcune massime picassiane, tra le quali: "Non ho mai visto i colori
lottare tra loro". Applica questo principio ad immagini figurative che realizza attraverso l’arte dell’incisione e della stampa, inserendo colori stridenti e
contrastanti: si tratta di piccoli lavori in parte dispersi che Papasso teneva chiusi in un cassetto perchè rifiutati dagli amici e dalla critica, ma a cui da
fiducia: si rende conto che quei colori che apparivano così ostili, con il tempo si acquietavano, trasformandosi in nuove armonie. Papasso non abbandonerà
quest'esperienza. La riprenderà più tardi con lo pseudonimo di Antigone, applicandola all'incisione e alla stampa con cui realizzerà paesaggi campestri e
lacustri con animali.
La voglia di libertà e la necessità di cambiare lo spingono a concludere il primo periodo con il quale si era presentato al pubblico: quello informale che
sintetizza nella raccolta incisoria GENEALOGIA, pubblicata nel 1976 con la presentazione di Aldo Cairola.
L'occulta esperienza di Antigone, con le prime prove incisorie e di stampa, gli rivelano finalmente, attraverso l'uso di soffici veline, un nuovo linguaggio,
una sua personale espressione. Nascono i primi papiers froissés, a firma Papasso, che nel 1979 espone a Milano, alla galleria Zarathustra, presentati
da Roberto Sanesi.
Parallelamente all'attività incisoria, egli continua la sperimentazione di quest'originale tecnica e, due anni dopo, nel 1981, li espone nuovamente alla Zarathustra.
Si tratta di opere più impegnative, che questa volta sono presentate da Gillo Dorfles, insieme alla raccolta incisoria CANTA; seguono le esposizioni personali
di Como, Genova, Trento e Bologna.
Si affacciano nuove irrequietezze, sospende le esposizioni e continua silenziose sperimentazioni.
Realizza l’opera incisoria "Stultifera" accompagnata da una poesia di Roberto Sanesi.
Nel 1982, nasce la raccolta di sette stampe originali a colori dal titolo RE/SPIRA, accompagnata da un triplice acrostico di Edoardo Sanguineti.
L'opera entra a far parte delle Collezioni del The Museum of Modern Art (MoMA) e della Bibliothèque Nationale de France (BNF):
"
It was eccepted at the Committee's May 25th meeting
(...) The members of the Committee were
unanimously enthusiastic about your etchings (...) it broadens
our knowledge of contemporary Italian print making..." (The Museum
of Modern Art - New York 25-05-1983).
" ...les votre petite album si subtil e si délicat
et nous sommes trés heureux de l'apceter dans les collections
de la Bibliothèque Nationale..." (Bibliothèque Nationale
de France, Parigi 6 juin 1984).
Tra il 1982 e il 1983 realizza altre due raccolte incisorie: RACCONTO, ispirata da una poesia che Alfredo Giuliani pubblica sulla rivista
letteraria "Il Verri" dedicandola all’artista; e, successivamente, la raccolta di sei stampe a colori dal titolo FORMA NATURÆ (ARCHETIPI & C.),
accompagnata da un breve saggio di Giulio Carlo Argan.
Nel 1983 si trasferisce nei pressi di Roma ove conosce il collezionista Guglielmo Cialdi che lo aiuta e lo incoraggia.
Papasso trascorre sempre più tempo con i suoi papiers froissés.
Alle due esposizioni di Amburgo e di Budapest ne segue un’altra, nel 1989, alla galleria Charlton, a Roma, presentata nuovamente da Gillo Dorfles.
Attraverso il Cialdi conosce il gallerista Toninelli che gli organizza un nuovo gruppo di personali: al Gran Palais a Parigi
(Fiac e Saga), alla Toninelli Arte Moderna a Roma, al Palais del Festivals a Cannes e alla galleria Arte Jonction.
Nel 1992 termina la raccolta di stampe originali a colori con interventi di papiers froissés PROMEMORIA-PRO/MEMORIA
accompagnata da un breve acrostico di Edoardo Sanguineti.
Di quest'opera, non pubblicata, saranno stampati
soltanto alcuni studi, uno dei quali sarà acquisito dalla Bibliothèque Nationale de France, insieme alla raccolta
incisoria FORMA NATURÆ (ARCHETIPI & C.) e ad altre cinque opere a firma Antigone: lo pseudonimo con il quale
Papasso racconta, questa volta, la gioia della vita campestre intrecciando, in chiave "trascendentale", il tradizionale
con il surreale.
Nel 1996 la TELEMARKET inizia a diffondere le opere di Papasso sul proprio circuito televisivo: lo farà fino al 2002.
Nel 1999 è invitato ad esporre le proprie opere al Palazzo Comunale di Bracciano (Roma).
È presentato in catalogo da Edoardo Sanguineti che gli dedica la poesia PENSIERINI PER PAPASSO.
Nell'ottobre del 2004, a conclusione del lavoro di ricerca effettuato da Tommaso Lisa sulla collaborazione d’Edoardo
Sanguineti con alcuni importanti artisti italiani, presso il Dipartimento d’Italianistica dell'Università di Firenze, è
presentata la documentazione concernente la collaborazione del poeta con Papasso. I risultati della ricerca
saranno pubblicati nel volume "Pretesti Ecfrastici" realizzato per i tipi della Società Editrice Fiorentina.
Nel gennaio 2006 Papasso è invitato a esporre le proprie opere con una mostra antologica al Museo di Arte
Contemporanea (MLAC) dell'Università di Roma La Sapienza dove viene allestita una mostra personale, accompagnata dalla monografia
"Il tutto e il niente", curata da Cinzia Di Bari.
Nell'ottobre 2006 l’artista è invitato al Museo Storico dell'Aeronautica Militare di Vigna di Valle (Roma), sul lago di Bracciano, dove Papasso allestisce
una mostra antologica curata da Cinzia Di Bari che presenta anche il libro "Elogio del leggero" contenente il SONETTO DEL FOGLIO VOLANTE, il
componimento che Edoardo Sanguineti dedica a Papasso per l’occasione. All’inugurazione della mostra viene presentato, di Riccardo Barletta,
un’appendice e il breve film "d’autore" dedicati all’opera di Papasso.
Papasso è ospite del sito web della Saatchi Gallery di Londra, nella sezione Saatchi On-line riservata ad artisti senior provenienti da tutto il mondo.
Con la partecipazione alla prima competizione on-line SHOWDOWN organizzata dalla galleria, costituita da dodici round della durata di una
settimana ciascuno (con una media di circa 3000 partecipanti per round), Papasso e Antigone, entrambi separatamente, sono stati selezionati
dal pubblico ed inseriti più volte nella pletora dei 50 lavori FAVORITI pubblicati al termine di ogni round. Su 10 round Papasso è stato selezionato
per 9 volte e Antigone per 7 volte.
Recentemente, l’emittente televisiva CONTO TV ha selezionato un’opera di Papasso per la realizzazione di 10.000 ricariche da collezione, su una tiratura
complessiva di 100.000 pezzi.
Papasso è presente sul web con il suo sito ufficiale: www.papasso.net